Fabrizio, Rachele e Nelly

Quando abbiamo deciso di accogliere un ragazzo in casa nostra, abbiamo provato un misto di entusiasmo e di timore.
L’idea di offrire ospitalità ci girava nella mente da un po’ di tempo, ma non sapevamo come poterla realizzare. Quando abbiamo sentito casualmente del progetto Wellchome, ci è parso che offrisse le garanzie di cui sentivamo di avere bisogno: accogliere un ospite straniero sapendo però di poter fare riferimento ad una struttura organizzativa alla quale rivolgerci in caso di necessità.
Una volta presa la decisione si sono però cominciati a presentare anche i primi timori: ma ospitare uno sconosciuto in casa non sarà pericoloso? Un ragazzo che verosimilmente ha avuto esperienze difficili, sia nel proprio paese di origine che durante il viaggio, potrebbe avere comportamenti preoccupanti, pericolosi? E i nostri figli (un bimbo di 10 anni e una bimba di 8) come lo avrebbero accolto? Ne abbiamo parlato con loro, e per fortuna qualche perplessità l’hanno espressa (“Ma noi stiamo bene così… Perchè deve venire un’altra persona a vivere con noi?”).

Sono passati tre mesi da quando Nelly è con noi, un periodo troppo breve per fare dei bilanci. Eppure già percepiamo dentro di noi gli effetti della sua presenza nella nostra casa: le paure si sono dissolte; la gelosia dei bimbi si è manifestata, ma è stato possibile affrontarla e loro si affezionano sempre più a Nelly e Nelly a loro; e c’è soprattutto la sensazione di fondo che la sua presenza sia per noi una ricchezza. Questa può sembrare una affermazione di maniera, ispirata dalla volontà di apparire buoni e bravi a tutti i costi. E invece no! Almeno per ora, questo è il commento più immediato che ci viene da esprimere riguardo a questa esperienza. Forse siamo stati fortunati, poiché Nelly ci sembra un ragazzo che si porta dentro una grande umanità, nonostante le sofferenze patite. In ogni caso la sua presenza nella nostra famiglia, pur con le inevitabili problematiche legate ad un trapianto così radicale, sembra offrirci l’opportunità di guardare a noi e al mondo che ci circonda con uno sguardo più sereno, meno carico di quella paura e di quella rassegnazione che sembrano essere i sentimenti prevalenti nel mondo contemporaneo.  Ed è questa la ricchezza nuova, inaspettata, che il suo arrivo ci ha portato.

Fabrizio e Rachele

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